Pappagalli, Uccelli

La frutta secca

La frutta secca (detta anche frutta a guscio o semi oleosi) è costituita da tutti quei semi in cui la quota di grassi supera la quota di carboidrati.

La frutta oleosa fornisce acidi grassi essenziali ma anche fibra e proteine e deve sempre essere presente in una dieta bilanciata, soprattutto in pappagalli di grossa taglia.

Ricordiamo però che apporta una notevole quantità di calorie, perciò va sempre somministrata con moderazione!

Può essere un ottimo supporto nutrizionale per animali atleti o in riproduzione.

Tutti i semi oleosi ricchi di grassi, soprattutto grassi polinsaturi, sono soggetti ad irrancidire; perciò, è sempre necessario prestare particolare attenzione alla loro conservazione e alla scadenza.

Si consiglia di limitare l’utilizzo delle noci del brasile per l’alto contenuto di selenio.

Sono da preferire i prodotti di alta qualità con guscio integro o confezionati per il nostro consumo.

Elenco dei semi oleosi più comuni:

  • Anacardi
  • Mandorle
  • Nocciole
  • Noce brasiliana
  • Noce di macadamia
  • Noce
  • Pinoli
  • Pistacchi
  • Semi di girasole
  • Semi di lino
  • Semi di sesamo
  • Semi di zucca
  • Semi di chia
Pappagalli, Uccelli

Le proteine di origine animale

Molti uccelli erbivori sia autoctoni che esotici integrano la dieta con proteine di origine animale, soprattutto durante il periodo riproduttivo e la muta.

Alcune specie autoctone presentano addirittura cambiamenti drastici della dieta e della fisiologia digestiva in base alla stagione: durante il periodo riproduttivo primaverile sono insettivori, mentre nel periodo invernale di riposo sono granivori/frugivori.


Le proteine di origine animale hanno il vantaggio di essere facilmente digeribili, ricche di grassi e aminoacidi essenziali.


In natura, gli uccelli ricercano attivamente principalmente insetti parassiti delle piante nella corteccia, nei frutti ma anche larve di coleotteri sottoterra e altri insetti come grilli, locuste e cavallette.


UOVO: l’uovo è un’ottima fonte di proteine animali e di solito è la preferita da utilizzare a livello domestico. Si raccomanda di cuocere sempre le uova che somministriamo ai nostri uccelli in modo che il prodotto raggiunga i 70° C a cuore (cottura standard per ottenere l’uovo sodo) e può essere somministrato tale quale.


INSETTI: gli insetti sono una buona alternativa, di solito molto apprezzata dagli uccelli. Esistono vari insetti da pasto che vengono venduti sia vivi che surgelati, proprio per l’alimentazione dei pet esotici. Conviene sempre affidarsi a ditte specializzate nell’alimentazione degli animali domestici, o in alternativa si possono allevare da sé a livello domestico. Gli insetti migliori da somministrare che contengono pochi grassi e un buon apporto amminoacidico sono i grilli e le camole della farina.

Pappagalli, Uccelli

Le argille e i tannini

Ghiande fresche

Che funzione hanno?

In natura i pappagalli consumano tali sostanze con funzione depurativa e protettiva dell’organismo.

Le ARGILLE contrastano l’assimilazione di sostanze come metalli pesanti e alcaloidi tossici presenti nella dieta naturale, inoltre stimolano la produzione di muco con azione protettiva sul tratto gastroenterico.

I TANNINI hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e astringenti. Possono ostacolare l’assorbimento di ferro, zinco e vitamine.

Dove si trovano?

Argilla: si può trovare in blocchi o in polvere, può essere utilizzata per creare blocchetti anche fatti in casa aggiungendo semplicemente acqua al composto e facendo essiccare il tutto all’aria o in forno. Si consiglia di utilizzare argille alimentari come la zeolite mentre è meglio evitare l’argilla verde per via dell’alto contenuto di ferro.

Tannini: i tannini sono polifenoli prodotti dalle piante e si trovano nella corteccia, ma anche nelle radici e nelle foglie. Troviamo i tannini in alcune tisane, come quelle ai frutti rossi, nel the verde e nel the nero. Sono presenti anche nei frutti di kaki, sorbo domestico, nespolo comune, corniolo, cotogno, carrubo. Le fonti più ricche di tannini sono le cortecce di piante come quercia, castagno, abete, acacia.

Se il tuo animale è in terapia è consigliabile limitare l’assunzione di tannini e argille: potrebbero alterare l’azione di farmaci e integratori.

Pappagalli, Uccelli

Fiori ed erbe aromatiche

I fiori
I fiori sono una parte importante della dieta degli uccelli in natura, essendo un alimento estremamente nutriente, ricco di zuccheri, sostanze antiossidanti e proteine.
Si tratta di un alimento completo: per questo motivo alcune specie di pappagalli si sono evolute per sopravvivere consumando prevalentemente fiori.
Al contrario di altri animali come insetti, colibrì o alcuni pipistrelli, i pappagalli non sono impollinatori, ma mangiano completamente il fiore danneggiandolo in modo irreversibile.

Composizione dei fiori
Polline: è ricco di zuccheri e proteine e contiene vitamine B, C e acido folico. Si può trovare anche in granuli come alimento commerciale;
Nettare: è la sostanza zuccherina che ha lo scopo di attirare gli insetti impollinatori. È composto, a seconda del fiore, da percentuali differenti di acqua, glucosio, saccarosio, destrosio e maltosio (zuccheri). Inoltre, può contenere altre sostanze come sali minerali, enzimi, oli essenziali, vitamine;
Petali: i petali hanno la funzione di attirare gli insetti impollinatori. I colori sgargianti sono dovuti a pigmenti, i profumi sono dati da oli essenziali, ma anche sostanze antiossidanti come carotenoidi, flavonoidi e vitamine (A, E, C).

In generale il fiore viene mangiato nella sua interezza dai pappagalli, altre specie invece sono più conservative.


Le piante aromatiche
Benefici e vantaggi delle erbe aromatiche:
• Sono facili da coltivare e da reperire
• Sono disponibili tutto l’anno
• Sono ricche di sali minerali e vitamine
• Forniscono un ottimo arricchimento sensoriale per gli animali, grazie al loro profumo e al loro sapore intenso
• Hanno svariate proprietà antinfiammatorie e digestive utili

Attenzioni particolari:
• Sono da preferire fresche, in quanto preservano meglio le loro proprietà e le sostanze non sono troppo concentrate
• Vanno usate con parsimonia per via degli oli essenziali contenuti

L’uso delle piante aromatiche per i nostri uccelli è sicuramente da diffondere.

Erbe aromatiche come arricchimento sensoriale

Raccolta di erbe e piante selvatiche
Le erbe e le piante selvatiche in pratica
Le erbe e le piante selvatiche raccolgono una moltitudine di specie, sia domestiche che selvatiche con i relativi frutti, carnosi o secchi.
Le regole per utilizzare erbe e piante con sicurezza sono molto semplici:
• Raccogliere solo erbe e piante conosciute e sicure;
• Raccogliere lontano da strade trafficate o fonti di inquinamento;
• Assicurarsi che le piante non siano trattate con pesticidi, diserbanti, verde rame;
• Non lesionare la radice della pianta ma raccogliere solo la parte sopra la terra, dotandosi di forbici apposite o di roncola;
• Evitare rami, pigne o frutti raccolti da terra;
• Evitare rami resinosi, ammuffiti o sporchi.

Le erbe e le piante selvatiche sono un ottimo passatempo per gli uccelli domestici: fungono da arricchimento alimentare e sensoriale, e se ne possono consumarne le foglie, la corteccia, i fiori, i frutti e i germogli.
• Evitare il consumo eccessivo di semi di piante del genere prunus (melo, pero, prugna, albicocca ecc.);
• Non danneggiare i rami principali delle piante, ma raccogliere sempre solo rami laterali, utilizzando sempre forbici da potatura disinfettate.

Spighe fresche offerte in voliera

Erbe selvatichePiante selvatichePiante domesticheErbe aromatiche
Achillea
Asparago
Avena selvatica
Bardana
Borraggine
Calendula
Cardo
Centocchio
Cicoria
Crescione
Echinacea
Elicriso
Erba medica
Erica
Farinaccio
Fiordaliso
Fumaria
Graminacee
Gramigna
Girasole
Lamio
Maggiorana
Malva
Margherita
Melissa
Non ti scordar di me
Ortica
Orzo selvatico
Papavero
Parietaria
Partenio
Pastinaca
Piantaggine
Portulaca
Primula
Riso selvatico
Santoreggia
Silene
Tarassaco
Verbasco
Veronica
Viola mammola
Abete
Abete rosso
Acero
Ailanto
Amarena
Azzeruolo
Bagolaro
Betulla
Biancospino
Carpino
Carrubo
Castagno
Ciavardello
Ciliegio canino
Ciliegio selvatico
Cipresso
Cirmo
Corbezzolo
Corniolo
Cotoneaster
Eucalipto
Faggio
Fico
Frassino
Gelso
Giuggiola
Larice
Lentisco
Ligustro
Maclura
Mahonia
Melograno
Melo selvatico
Mirto
Moro
Nespolo germanico
Olivo
Olivello spinoso
Olmo
Ontano
Pado
Perastro
Pino (pinus spp.)
Pioppo (populus spp)
Piracantha
Platano
Quercia (quercus spp)
Robinia
Salice (salix spp)
Sambuco
Siligastro
Sorbo (sorbus spp)
Spino di giuda
Terebinto
Tiglio
Albicocco
Ciliegio
Fico
Fragola
Lampone
Melo
Mirtillo
Mora
Nespolo giapponese
Nocciolo
Noce
Olivo
Pero
Pesco
Pruno
Ribes
Rovo
Sambuco
Uva spina
Vite
Aneto
Anice
Basilico
Cannella
Cerfoglio
Chiodi di garofano
Coriandolo
Cumino
Curcuma
Dragoncello
Erba cipollina
Finocchio
Maggiorana
Menta
Origano
Prezzemolo
Rosmarino
Salvia
Timo
Zenzero
Pappagalli, Uccelli

I sali minerali

Osso di seppia

L’alimentazione vegetale in generale è povera di calcio e ricca di fosforo: questo squilibrio può portare a lungo andare a problemi osteometabolici.

Per questo motivo una fonte di calcio e l’esposizione diretta alla luce del sole per la sintesi di vitamina d sono fondamentali per la salute degli uccelli.

In commercio esistono tanti prodotti che contengono sali minerali: grit, blocchetti di sali, blocchi di argilla, integratori in polvere.

Ma anche in questo caso è possibile utilizzare fonti naturali che possiamo preparare noi!

Fonti naturali di sali minerali

  • Gusci d’uovo: tieni da parte i gusci delle uova, falli bollire per eliminare l’albume in eccesso, poi scolali e falli asciugare in forno. Li puoi somministrare poi tal quali o tritati;
  • Gusci di cozze e vongole: anche in questo caso è consigliato bollirle sostituendo l’acqua due o tre volte prima di essiccarle in modo da eliminare il sale in eccesso;
  • Ossi di seppia: anche l’osso di seppia della pescheria va bene come integrazione di calcio ma non va bene somministrarlo tal quale, sia per via della quantità di sale che per la possibile contaminazione batterica. Come per cozze e vongole, prima va sbollentato e poi essiccato completamente con il calore.
Guscio d’uovo bollito
Pappagalli, Uccelli

La salubrità degli alimenti

  • Utilizza sempre acqua potabile di bottiglia o filtrata con sistemi appositi.
  • Lava sempre frutta e verdura, lava le ciotole e sostituisci cibo e acqua quotidianamente.
  • Non miscelare frutta e verdura fresche con semi secchi, estrusi o alimenti cotti.

Trova dei momenti in cui condividere alimenti sani con il tuo pappagallo, prepara un frullato, una macedonia o un’insalata, per sviluppare abitudini salutari.

  • Ricerca sempre alimenti di prima scelta!
  • Scegli miscele che contengono solo semi e che sono confezionate singolarmente.
  • Leggi l’etichetta: non devono esserci conservanti, paraffine, o altre componenti oltre i semi!
  • Stessa regola vale per i legumi!
  • Quando raccogli le erbe e le piante selvatiche evita zone trafficate e assicurati che non siano trattate.
  • Non strappare le erbe ma tagliale alla base per evitare di portare a casa il terreno potenzialmente contaminato.

Per assicurare la salute del pappagallo e degli altri uccelli che vivono nelle nostre case è importante rispettare al massimo la loro natura.
Uno stile di vita sano comprende ampi spazi in cui vivere, l’esposizione all’aria aperta e al sole, la compagnia di altri individui della stessa specie.

Anche per la dieta ci si può ispirare alla natura: mettiamo da parte alimenti industriali e commerciali altamente processati e concentriamo le nostre attenzioni su cibi vivi e naturali.

Alimenti altamente processati

Meglio evitare:
• Cibi cucinati e conditi per il nostro consumo
• Biscotti, fette biscottate, cracker e altri prodotti da forno contenenti lieviti e sale
• Patatine, popcorn e altri stuzzichini confezionati,
• Salati e aromatizzati
• Alimenti fritti
• Alimenti per animali di bassa qualità (pastoni commerciali, stick e misti semi che contengono additivi)

Alimenti potenzialmente pericolosi
• Insaccati, carne cruda, cibi con uovo crudo, alimenti surgelati scongelati a temperatura ambiente (rischio infezioni)
• Latte, latticini e formaggi freschi (rischio intolleranza da lattosio)
• Alimenti in scatola (rischio intolleranza ai conservanti)

Alimenti tossici da non somministrare mai:
• Avocado
• Bevande alcoliche
• Cacao, caffè, cioccolata


FRUTTA E VERDURA

Frutta e verdura devono essere alla base della dieta di tutti i pappagalli domestici di qualsiasi taglia.
Anche tutti gli altri uccelli granivori/erbivori giovano della somministrazione di frutta e verdura in proporzioni corrette.
Per questo motivo devono essere sempre a disposizione, mentre bisogna limitare gli alimenti calorici.
Negli animali di casa e fuori dalla riproduzione si consiglia una proporzione di 80% verdura e 20% frutta.

Prima di modificare la dieta del tuo animale rivolgiti sempre prima al tuo veterinario/nutrizionista!

Che classi di verdura e frutta scegliere?

La parte principale della ciotola deve contenere (circa 70%):
FRUTTA LEGGERA: mela, pera, pesca, prugna, melone, anguria, piccoli frutti;
VERDURA COLORATA: carote, zucca, peperone, peperoncini;
VERDURA POLPOSA: cetriolo, zucchina, topinambur, ravanello;
VERDURA SCURA: carciofi, cardo, cicoria, radicchio, sedano.

Una parte, circa 20%:
• Ananas e papaya;
• Agrumi (con moderazione nei lori).

Una piccola parte, circa 10%:
• BRASSICACEE: bietola, cavoli, cime di rapa, cavolo nero, broccolo, favorire i colori più scuri;
• FRUTTA CALORICA: banana, cocco, fichi, kaki, frutto della passione, melograno, uva.

Pappagalli, Uccelli

Falsi miti sull’insalata

La famosa insalata: 100% apprezzata e nessuna diarrea! La credenza che i pappagalli debbano fare feci “solide” è falsa. Le feci solide non sono attributo di buona digestione, ma solo di un’alimentazione prevalentemente secca.

Le fibre sono fondamentali per il corretto funzionamento del tratto gastrointestinale, nutrono i batteri buoni di gozzo e intestino e contrastano l’obesità. Anche in allevamento si tende a “caricare” la dieta con pastoncini, uova, roba cotta che appesantiscono la digestione e aumentano il consumo idrico. I piccoli non crescono più velocemente ma tendono solo a sviluppare dismicrobismi e appesantimento epatico.

Quando non riesco a reperire le erbe selvatiche, per pappagalli erbivori/granivori come calopsiti, cocorite, neophema e parrocchetti australiani, cacatua bianchi (esclusi quelli delle isole) e roseicapilla, agapornis canus, monaci, oltre che amazzoni (mangiatrici di germogli a volontà), ma anche galliformi abbondo con le insalate, che sono la cosa più simile alle erbe che consumano in natura. Se osserviamo come approcciano la pianta selvatica intera (per esempio: spiga di avena selvatica) vedremo infatti che non si limitano a consumare il frutto (seme) ma mangiano anche lo stelo.

Buon appetito a tutti!

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Semi ammollati e germinati

In natura, gli uccelli assumono i semi in varie forme: sia maturi che immaturi o germogliati.
Il seme immaturo e il seme germogliato ha un apporto nutrizionale superiore rispetto al suo equivalente secco, perché non sono presenti alcune sostanze dette anti-nutrizionali, che legano minerali e vitamine impedendone l’assimilazione.
Il “seme” è il risultato della riproduzione della pianta; sono semi sia quelli contenuti in frutta e verdura, ma anche legumi, cereali e frutta secca.
I semi ammollati e germinati sono adatti per tutti gli uccelli granivori, erbivori e onnivori.
Se preparati correttamente sono un alimento sicuro, nutriente, che favorisce la sazietà e apporta un arricchimento sensoriale con sapori, profumi e consistenze sempre nuove.


Ammollato:
Lavare i semi e ammollarli per 24-48 ore in acqua e amuchina (a 15 ml per litro), sostituire l’acqua ogni 12 ore.


Germinato:
Proseguire il processo scolando i semi e lasciandoli in un colino fuori dall’acqua, risciacquare ogni 12 ore con acqua e amuchina fino alla comparsa della radichetta.


Germoglio:
Proseguire il processo fino allo sviluppo del germoglio con le prime due foglioline. Se esposti alla luce del sole, i germogli diventeranno verdi brillanti.

I germogli hanno tantissimi vantaggi nell’alimentazione dei pappagalli!

🌱 sono ricchi di fibre, acqua, sali minerali
🌱sono poveri di grassi e carboidrati
🌱 per questo sono considerati dietetici e adatti a combattere l’obesità
🌱 sono adatti durante il cambio alimentare per abituare in soggetti più schizzinosi con frutta e verdura

⚠ Attenzione però! ⚠
Devono essere preparati nella maniera corretta per evitare la contaminazione con miceti e batteri!


Scarica il mio articolo scritto per Italia Ornitologica per capire come prepararli:

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Come scegliere i semi per uccelli

Quasi tutti i pappagalli e molti uccelli mangiano semi a diversi stadi di maturazione, appartenenti a varie classi vegetali. Il seme è il risultato del processo riproduttivo della pianta, da cui originerà una nuova pianta completa. In esso sono custodite gelosamente tutte le informazioni per la costruzione del nuovo organismo oltre alle sostanze nutritive che ne possano permettere la germinazione in condizioni ottimali. Nel complesso, le sostanze di riserva del seme sono di varia natura: nei cereali, come frumento e mais, prevalgono i glucidi (circa il 75% della sostanza fresca); in legumi, quali il fagiolo, sono prevalenti le proteine (sino al 40%), mentre i lipidi prevalgono nei semi di arachide e di colza (circa il 40%) e questo per noi è un grande vantaggio. Ogni pappagallo, infatti, ha esigenze nutrizionali differenti e basandoci sulle sue abitudini in ambiente naturale possiamo scegliere i semi più adatti per i nostri animali in cattività. In commercio vi è una grande varietà di prodotti più o meno adeguati, sia per quanto riguarda i tipi di semi che per quanto riguarda la composizione stessa dei mangimi. Come premessa generale, bisogna tenere in considerazione che tanti prodotti seguono prevalentemente una logica commerciale più che scientifica: creare immagini accattivanti per l’acquirente e inserire all’interno dei misti parti colorate fa semplicemente parte di una strategia di marketing. La maggior parte delle marche di prodotti per animali elabora prodotti per varie fasce di clienti, da quelle più economiche vendute anche nei supermercati a quelle più professionali. Per questo motivo non è sufficiente affidarsi a una marca in particolare ma conoscere e imparare a leggere le caratteristiche dei singoli prodotti, e ho deciso di scrivere questa breve guida proprio per questo fine.

Per scegliere un buon misto semi valgono poche e semplici regole!

1- Non basta che ci sia la figura del nostro pappagallo sulla confezione! E’ necessario conoscere i semi adatti ai nostri amici animali e alla specie che deteniamo. Questo perché la maggior parte delle volte la distinzione tra i misti si basa soprattutto sulla differenza tra pappagalli grandi, medi e piccoli, quando in realtà bisognerebbe considerare le singole specie.

2- Etichetta. Sull’etichetta leggiamo tre diverse indicazioni sul prodotto che sono ingredienti, composizione e componenti analitici.

Gli ingredienti vengono indicati dalla componente maggiore alla minore (per esempio: miglio, scagliola, cardo ecc). Non tutti i prodotti hanno l’elenco completo degli ingredienti.

• Un buon prodotto presenta la percentuale dopo ogni componente elencato.

La composizione riguarda il tipo di elementi contenuti (per esempio: semi, frutta, additivi…)

• Un buon misto ha riportate tutte le percentuali degli elementi contenuti.

I componenti analitici sono le quantità di grassi, proteine, fibre, minerali, vitamine

• Un buon misto presenta l’elenco dei componenti analitici completo e possibilmente dei singoli tipi di minerali presenti e le quantità

3- Cosa non deve esserci dentro a un misto semi: un buon misto semi NON contiene altro oltre i semi stessi.
Il seme è biologicamente progettato per essere altamente conservabile perché contiene al suo interno una minima quantità di acqua, che ne permette la quiescenza per lunghi periodi e lo protegge dall’attacco di muffe e batteri: per questo motivo non c’è bisogno di confezioni o additivi particolari. Nei prodotti commerciali di livello medio-basso, come anticipato, ritroviamo delle “aggiunte” utilizzate per questioni di marketing, per invogliare all’acquisto, come pezzi di frutta secca, palline di estrusi, erbe secche: tutti questi elementi non hanno la conservabilità dei semi e necessitano dell’aggiunta di conservanti che possono essere più o meno mascherati e denominati come “derivati di origine vegetale” in quanto oli utilizzati come conservanti o con le derivazioni commerciali “E” seguito da un numero, oppure ancora come composti chimici. (https://www.agroscope.admin.ch/dam/agroscope/it/dokumente/themen/nutztiere/futtermittel/futtermittelkontrolle/2-liste-zugelassenen-futtermittelzusatzstoffe.pdf.download.pdf/2-liste-zugelassenen-futtermittelzusatzstoffe.pdf per approfondire) Inoltre, l’aggiunta di questi elementi aumenta la polverosità del misto, che può intaccare l’aspetto del seme. Per questo motivo i semi vengono trattati con oli o paraffine per renderli più lucidi e per migliorarne l’aspetto.

Esempio di misto semi da evitare pieno, oltre ai semi, di aggiunte malsane.

PERCHE’ QUESTE SOSTANZE ADDITIVE POSSONO ESSERE PERICOLOSE PER LA SALUTE DEL NOSTRO AMICO PIUMATO?

Di seguito esaminiamo punto per punto le sostanze che possono creare problemi e perché.

• Conservanti: possono creare irritazioni al tratto gastroenterico oltre al fatto che alcuni uccelli mostrano una elevata sensibilità individuale.

• Oli aggiunti: al contrario degli oli naturalmente contenuti all’interno dei semi, che sono protetti dal tegumento dei semi stessi, sono liberi e maggiormente predisposti all’irrancidimento, sia in seguito a sbalzi di temperatura (frequenti durante il trasporto) che alla esposizione alla luce solare nelle confezioni trasparenti. I grassi irranciditi provano aumento dello stress ossidativo a livello cellulare e rilascio di radicali liberi che provocano infiammazione, soprattutto a livello del tratto gastroenterico.

Frutta essiccata: anch’essa deperisce molto più rapidamente sei semi, inoltre contiene una percentuale maggiore di acqua rispetto ai semi (circa il 20% rispetto al 10%) che aumenta l’umidità del prodotto e favorisce lo sviluppo di muffe e batteri. Inoltre, anche se ben disidratata, la frutta secca è IDROSCOPICA: ciò significa che assorbe molto velocemente l’acqua che è presente sia nell’ambiente che nell’aria, quindi una volta aperta la confezione, la percentuale di acqua della frutta secca aumenta inesorabilmente.

• Estrusi: sono composti prevalentemente da farine e per dare la classica forma a pallina sono compressi ad elevate temperature e quindi cotti. Sulla superficie vengono poi attaccate vitamine sintetiche tramite l’utilizzo di oli. Le vitamine sintetiche così trattate hanno un’emivita molto breve, inoltre sono facilmente denaturate anch’esse da calore e umidità. In più queste farine compresse ad elevate temperature sono un favoloso substrato nutritivo per muffe e batteri.

• Erbe secche: oltre ad aumentare di molto la polverosità del prodotto, possono portare con sé spore micotiche che contaminano il prodotto.

LA QUALITA’ DEL SEME

Un buon seme, inoltre, non deve essere polveroso. La polverosità dipende dall’altezza di taglio della pianta nel campo: se la pianta è tagliata troppo vicino al terreno, viene contaminata con parti di terra che portano con sé la maggior quantità di spore fungine (tra i più diffusi Aspergillus, Fusarium spp.) che contaminano il prodotto. Queste spore, oltre ad essere ingerite, possono essere respirate dai pappagalli quando mettono il becco all’interno della ciotola e possono addirittura andare a creare gravi problemi respiratori.
In sintesi, un seme di scarsa qualità e quindi polveroso potenzialmente contiene spore microbiche e fungine silenti che, inserite in un misto che contiene all’interno sostanze nutritive libere come piccoli estrusi, oli e grassi e sostanze più ricche di acqua e maggiormente idroscopiche come la frutta secca, trovano il perfetto ambiente per replicare e crescere. Spesso, quindi, il problema non nasce nemmeno dal seme in sé, che può essere anche un buon seme, ma da tutto quello che viene aggiunto attorno.